La donna

Se si incontra a Novara una donna trafelata che corre in piazza del duomo con libri e borse, a qualsiasi ora del giorno, è lei: arriva da ventidue anni al "Fauser" sempre di corsa, quando sta squillando la campanella; si precipita a fare la spesa quando l'alto parlante avvisa di affrettare gli acquisti e dedica un sacco del suo tempo alla ricerca di occhiali, chiavi, libri e verifiche... È capitato anche che congelasse i temi nel freezer...

Novarese da generazioni, pur apprezzando la tranquillità del centro della sua città, ha voluto spaziare nel mondo, sposando un avvocato di Palermo, dal quale ha avuto due figli, Sofia ed Enrico, da sempre al centro del suo universo affettivo.

Bizzarra e talora imprevedibile, preferirebbe vivere senza orologi; serena e sorridente, spesso riflessiva e solitaria, ama ascoltare gli altri e si dedica a varie iniziative di volontariato. Animata da spirito altruistico, si commuove facilmente davanti ad anziani invalidi o malfermi, nei quali ravvisa l'immagine della madre con cui ama intrattenersi in lunghe chiacchierate.

Condivide fermamente l'aforisma di Victor Hugo: "più conosco gli uomini, più amo gli animali" e lo mette in pratica osservando il suo inseparabile cane Melghino, un "peluche animato" di quasi tre chili.

Affascinata da Manzoni, Chaplin e Toto', si circonda di oggetti e soprammobili, che le evochino la passione paterna del collezionismo. Appassionata di teatro, aveva anche tentato, da ragazza, la carriera di attrice con un provino al piccolo teatro di Milano. Ma oggi si diverte stando in platea, tra il pubblico. Osservatrice dei caratteri umani, si sofferma con occhio semplice e ironico, sull'universo femminile, come se fosse in un caleidoscopio di colori e immagini.

Il lato senza dubbio più negativo è la cucina, che non costituisce una delle sue attività preferite... Può capitare che si rischi di saltare la cena perché non si è ricordata di spegnere il fuoco o perché, per guardare un tramonto o correggere un tema, si è dimenticata di cucinare...

 
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L'artista

Nata a Novara dove risiede e svolge l'attività di insegnante di lettere, ha dimostrato fin da piccolissima, attitudine e passione per il disegno.

Da ragazza ha frequentato lo studio del pittore Sergio Bonfantini, da cui ha appreso il gusto cromatico; inoltre ha partecipato al cenacolo artistico di Carpignano del pittore Giuseppe Ajmone, dove ha imparato l'importanza delle proporzioni e la tecnica del carboncino.

L'innato gusto per il dettaglio si è rinforzato durante il percorso di studi intrapreso negli anni universitari, all'Istituto Artistico della Moda "Marangoni" di Milano.

L'ispirazione più profonda é, comunque, derivata dall'esperienza della maternità, momento culminante della vita artistica e personale della pittrice, ravvisabile anche nella scelta dei soggetti. Immobili e sereni, raggruppati come per uno scatto fotografico, i suoi "bamboccini" usano un linguaggio sempllice e divertente, talora anche infantile e volutamente ingenuo.

Questa folla variegata e variopinta è la compagnia preferita dell'artista quando si isola per lunghi periodi di raccoglimento, nella sua casa di vacanza sul Lago d'Orta.

 
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I luoghi

Vacciago (Foto: Chiara Paronzini).

Ed è proprio lì, a Vacciago, mentre guarda l'isola, appartata in un angolo del suo giardino o accanto ad un antico portale in sasso o ad un vecchio cancello in ferro battuto, che la si trova intenta a dipingere le sue piccole tele: en plein air nascono i "suoi"ovali, dai volti rasserenanti e immobili, proprio come l'atmosfera che li ha generati.

Il bianco e nero è, invece, più un'"arte da spiaggia", come la stessa pittrice ama precisare: molte opere nascono, infatti, in un angolino del golfo del Tigullio, ove l'artista trascorre brevi vacanze: la matita e la carta sono per lei più importanti del costume da bagno...da anni, sullo stesso sedile scavato in uno scoglio, tra Rapallo e Santamargherita, all'ombra di pittosfori e buganvillee, passerebbe intere giornate a disegnare...

Ma il vero "bagno di folla", ravvisabile nei tipici soggetti femminili ammassati in gruppo, avviene in città, a Novara: il suo studio è in piazza del Duomo, in una deliziosa mansarda che spazia sui tetti del centro; da lì si ispira osservando il passeggio delle persone e ascoltando, nel silenzio della zona pedonale, il brulichio e il vociare dei passanti.

Vacciago (Foto: Chiara Paronzini).

 
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